Nei campi mancano 200mila lavoratori
Ad oggi, nei campi mancano 200 mila lavoratori.
Secondo Confederazione Nazionale Coldiretti ce ne sono già 4000 che hanno fatto domanda, tra questi anche studenti, pensionati e cassaintegrati. Per farli lavorare però servono i voucher ma i sindacati hanno già detto no “perché così si precarizza il lavoro”.
Per la Flai-Cgil Nazionale la soluzione è una vasta misura per il rilascio dei permessi di soggiorno per dare la possibilità ai migranti irregolari di avere i documenti in regola, lavorare in sicurezza e avere una residenza capace di andare oltre i ghetti.
Richiesta che arriva anche da centinaia di associazioni (Arci, Legambiente Onlus, Acli – Associazioni cristiane lavoratori italiani, Radicali, MeltingPotEuropa, le campagne LasciateCIEntrare ed Ero Straniero) e appelli firmati da 370 accademici, economisti e virologi, da Tito Boeri a Walter Ricciardi.
Ci sono però almeno due problemi.
1) I migranti “sanati” non arriverebbero prima di settembre o ottobre, praticamente a stagione già finita. 2) una sanatoria fatta in fretta e furia e svincolata al contratto di lavoro come chiedono i più, rischierebbe di non mettere a fuoco il tema principale ossia quello di creare nuovi posti di lavoro vero senza alimentare il precariato, il lavoro nero, il numero dei bisognosi di assistenza e dei disoccupati che tra i regolari sono già 400.000.
Ieri il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha lanciato un segnale di apertura dicendo di “riconoscere l’importanza dei voucher semplificati in agricoltura per disoccupati e studenti prevedendo anche la possibilità del cumulo del reddito di cittadinanza e della retribuzione”.
Già, perché ci sono almeno 915.600 italiani disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza e che finalmente potrebbero avere un lavoro, visto che l’offerta c’è…
Ora, la presenza di 700.000 invisibili è sicuramente un tema che esige risposte politiche e, ora più che mai, sanitarie, ma sovrapponendolo a quello dei prodotti agricoli che rischiano di marcire nei campi, il pericolo è che nessuno dei due alla fine venga risolto.

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